venerdì 20 maggio 2011

16 parole intraducibili

1 - DOHADA (sanscrito)
Dohada è una parola più antica di molte lingue moderne, e indica le strane voglie alimentari delle donne incinte. Pare ci sia una base scientifica per il dohada: le donne che desiderano mangiare la terra (una condizione chiamata picacismo) o a volte sostanze come il gesso, stanno in realtà tentando di assumere minerali essenziali per l'organismo.
2 - DRACHENFUTTER (tedesco)
Letteralmente "il mangime per il drago". Indica un regalo portato alla moglie da un marito che è rimasto fuori casa fino a tardi. Nel passato era abitudine, per gli uomini che andavano al bar il sabato sera, portarsi dietro il regalo già impacchettato, preparato in anticipo. Questa parola può essere usata per tutti quei regali fatti per farsi perdonare il troppo divertimento avuto, come regali fatti dai dipendenti al capo, dagli studenti ai professori, dai figli ai genitori, ecc.
3 - ESPRIT DE L'ESCALIER (francese)
La brillante risposta ad un insulto pubblico che però arriva troppo tardi, quando si è già lasciata la festa. Letteralmente, "lo spirito della scalinata". Osserva Rheingold: "A volte, il senso di quello che avresti dovuto dire in un momento cruciale ti può perseguitare per il resto della vita".
4 - KYOIKUMAMA (giapponese)
Una madre che sprona i propri figli a raggiungere importanti traguardi accademici. E' un termine piuttosto offensivo che letteralmente significa "mamma insegnante". Gli studenti giapponesi sono tradizionalmente vittime di una pressione parentale molto severa, ma non sono le uniche vittime di questo tipo di attenzioni: la fissazione americana per i giochi didattici, con l'obiettivo di creare bambini prodigio, riguarda sia le mamme che i papà.
5 - NAKHES (yiddish)
Un misto di piacere ed orgoglio, in particolare quello di un genitore nei confronti del figlio. E' qualcosa da cui si viene deliziati: "possa tu avere solo nakhes da tuo figlio!".
6 - ONDINNONK (irochese)
E' un sostantivo che indica i più intimi desideri dell'anima, la parte angelica della natura umana. Seguire i propri istinti nel compiere un atto gentile significa che il nostro ondinnonk è la nostra guida nella vita.
7 - RAZBLIUTO (russo)
Il sentimento che si prova verso qualcuno che un tempo si amava, ma ora non più. In russo un tempo si applicava solo agli uomini, ma col tempo è diventato termine d'uso comune anche per le donne.
8 - SCHDENFREUDE (tedesco)
La traduzione letterale sarebbe "gioia nel danno". E' il piacere che si prova nell'assistere alla sfortuna di qualcun'altro, come vedere un rivale scivolare su una buccia di banana. Schadenfreude non è così grave come vendicarsi, perché si tratta solo di un pensiero o di un sentimento, non di un'azione. Ma quando l'auto del tuo fastidioso vicino si guasta, quello che provi è schadenfreude.
9 - TARTLE (scozzese)
Esitare a riconoscere qualcuno o qualcosa, come quando vieni presentato a qualcuno ma poi non ti ricordi il nome. Un modo per salvarsi da questa gaffe è dire "Perdona il mio momentaneo turtle!".
10 - PALAYI (bantu)
Un mostro che gratta la porta di casa dall'esterno. Infestano le case del Sud Carolina, del Sudamerica e dell'Africa occidentale.
11 - KATZENJAMMER (tedesco)
Una sbronza di dimensioni colossali. Alla vigilia di Capodanno è comune per i tedeschi dirsi "Ti stai preparando per un vero Katzenjammer!" (nel qual caso sarà opportuno predisporre alcuni Drachenfutter).
12 - BILITA MPASH (bantu)
Indica i sogni meravigliosi. In italiano abbiamo la parola incubi per indicare i sogni terrorizzanti, ma nessuna parola per quelli che lasciano un senso di felicità. In bantu questa parola è stata anche definita come "uno stato di benessere leggendario, nel quale tutto è perdonato e dimenticato".
13 - ZALATWIC (polacco)
Zalatwic significa usare le proprie amicizie per ottenere qualcosa in via non ufficiale. Indica il fare affari eliminando gli scambi in denaro. Queste scorciatoie sembrano essere un dato di fatto della vita sociale, dato che questi scambi possono andare dal grande (un appartamento nuovo), al piccolo (un nuovo paio di scarpe da ginnastica).
14 - HARI KUYO (giapponese)
Un Hari Kuyo è un santuario per aghi da cucire rotti. Nella provincia di Wakayama, ogni villaggio ha un tempio dove periodicamente viene offerta una funzione religiosa per ricordare gli aghi rotti. L'idea è che gli aghi da cucire abbiano lavorato duramente per tutta la loro vita e siano morti al servizio di chi li ha usati. Quando si rompono sono quindi messi a riposare sopra un soffice letto di tofu.
15 - SALAGOK (eschimese)
Salagok è ghiaccio di colore scuro appena formatosi. E' un fatto noto che la lingua eschimese abbia ben 17 diverse parole per indicare la neve. In Hunters of the Nothern Ice, un libro di Richard K. Nelson, c'è un appendice di termini eschimesi intitolato "Terminologia marina eschimese". Un esempio di questo lavoro è proprio salagok: "una sottile e flessibile superficie di ghiaccio appena formato, che non è in grado di supportare il peso di un uomo. Fragile abbastanza da permettere alle foche di romperla con il naso per poter respirare, o da essere rotta con un colpo deciso del proprio unaak".
16 - BIRITULULO (Kiriwana, Nuova Guinea)
Appianare le dispute che nascono dal confrontare le proprie patate. In Nuova Guinea nessuno mette in discussione quelli che sono considerati argomenti delicati. Dato che le patate sono estremamente importanti a Kiriwana (tanto che è comune vantarsi delle proprie) si può arrivare anche a violenti scontri riguardo questi tuberi.

2 commenti:

  1. ti sei annoiato o la costante assenza di un commento ti ha demoralizzato? eddài!
    saluti

    RispondiElimina
  2. Il santuario per gli aghi mi mancava...

    RispondiElimina